(di Paul Jorion – l’originale in francese del 24 marzo 2013 è qui)
I paradisi fiscali, fin qui, l’avevano scampata bella e, anzi, non ci si stupiva abbastanza del fatto che avessero schivato tutte le goccie con tale prodigiosa maestria.
È che la maggior parte di loro, in realtà, non esiste sul serio: le Isole Caimano hanno 55000 abitanti; le Isole Vergini Britanniche: 27000; Jersey: 98000; l’Isola di Man: 85000; la City di Londra: solo 7000.
Questi paradisi qui sono delle finzioni giuridico-contabili le cui operazioni si svolgono altrove, e i cui fondi si trovano, pure loro, altrove – ammettendo che il concetto di località abbia ancora un qualche senso nell’era del digitale. Spesso la loro esistenza fisica si limita a dei palazzi imbottiti unicamente di buche delle lettere di compagnie prestanome. A volte la legislazione di un paese lontano obbliga queste compagnie ad avere sul posto un “direttore”, che in questo caso ammazza il tempo giocando tutto il giorno al solitario.
Era fatale che la gangrena si estendesse un bel giorno a partire da uno dei paradisi fiscali che assomigliano un po’ di più a una vera nazione: lo Stato Americano del Delawere con i suoi 917000 abitanti, o il Lussemburgo coi suoi 525000 lussemburghesi, o allora Cipro coi suoi 1,1 milioni di ciprioti.
Per quale ragione la contaminazione si diffonderebbe a partire da questi paradisi fiscali qua? Perché ció che fa la differenza essenziale fra l’uno qualsiasi di loro ed un paese ordinario è la straordinaria differenza che esiste, nella sua legislazione, fra i principi che presiedono al destino dei suoi cittadini – di cui si chiede che abbiano un’identità tracciabile, che paghino le loro tasse e che si comportino conformemente alle regole della decenza ordinaria – e quelli che presiedono al destino dei suoi “non residenti”, a cui non si applica nessuna di tutte queste esigenze, buone soltanto per i guadagna-poco.
Questa differenza di riguardi è ció che gli anglo-sassoni chiamano “an accident waiting to happen”: una catastrofe che finirà per prodursi. L’incidente accadde a Cipro, con le trattazioni della settimana scorsa relative alle differenti formule di tassazione: da un lato per i ciprioti del volgo, che hanno un conto in banca modesto ed in ogni caso inferiore ai 100000 euro, e, dall’altro lato, per gli oligarchi russi, che hanno conti in banca di un ammonto significativamente superiore.
Come punire in maniera giusta un oligarca “ottimizzatore fiscale” russo? Come punire in maniera giusta il cittadino di un paradiso fiscale che ha chiuso ipocritamente gli occhi su ció che faceva la forza della sua nazione? Ecco la questione spinosa alla quale la Troika (UE, BCE, FMI) si è trovata confrontata! Ed è l’impossibilità di risolverla che oggi minaccia l’esistenza della faccia nascosta del mondo finanziario: i paradisi fiscali, cioè in realtà il suo stesso cuore.
(tradotto dal francese da Alessio Moretti)
Oui, le canal de Panama est évidemment un des plus hauts points stratégiques que tenteront de s’arracher les marchands qui…