L’UNICO MODO CHE RESTA PER SALVARE L’EURO

Merci à Alessandro Xenos pour sa traduction de LE SEUL MOYEN QUI RESTE ENCORE DE SAUVER L’EURO.

Nei post che scrivo qui, sono abituato a rivolgermi a chiunque voglia leggermi. Senza che questo divenga una consuetudine, mi piacerebbe rivolgermi in particolare ai miei colleghi ingegneri finanziari. Riguardo alla forma, sempre non facendola diventare una consuetudine, utilizzeró una provocazione grossolana, ma, speriamo, comunque efficace.

Ecco: una zona monetaria deve potere fallire nel suo insieme e ristrutturare il suo debito (cioè, dire : “posso rimborsarvi solamente X centesimi per ogni euro prestato”) e deve poter rivalutare la sua valuta, svalutarla in maniera particolare. L’eurozona si è privata di queste due medicine. Non è sorprendente allora che essa sia oggi moribonda.

Soluzione: la notte di domenica prossima (prima dell’apertura di Tokyo), tutto il debito delle 17 Nazioni dell’eurozona è battezzato Eurodebito (OATs, Bunds, etc.) e il minuto seguente, la zona euro fa default nel suo insieme.

Lunedì mattina l’Eurodebito è ristrutturato (in un blocco unico) e la parità euro/ altre valute si piazzerà dove puó. L’eurozona avrà messo in atto la sua metamorfosi: ormai essa puó funzionare come una zona monetaria ordinaria. E’ salva.

P.S. : Gli eventuali « commentatori » che volessero sostenere che NON bisogna salvare l’euro sono pregati di mettere i loro commenti altrove. Qui non si parla di “pro” o “contro.

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  1. Je m’étais laissé impressionner par Wikipédia qui affirmait qu’il n’y avait pas de schiste à Saint-Jean-le-Thomas. Du coup j’étais aller…

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